Sanremo 2024, prima serata: cosa raccontano i look degli artisti in gara

Sanremo 2024, prima serata: cosa raccontano i look degli artisti in gara

Clara- Diamanti grezzi: 7

Abito space age del nuovo millennio di Armani Privè. Clara segue in trend delle clean girl e si presenta molto acqua e sapone. GenZ all’ennesima potenza.

Sangiovanni- Finiscimi: 6

In un completo over (molto over, pure troppo) di GCDS total white sembra un angelo uscito da Good Omens. Look monocromatico come una coppetta al fiordilatte con una broche d’oro al posto della cialda.

Fiorella Mannoia- Mariposa: 8

“Per sempre sarò libera e orgogliosa canto”. Punti Fantasanremo perché è a piedi nudi, un po’ Marina Rei un po’ Marina Abramovich. Abito bianco nuziale e sensuale di Luisa Spagnoli, lo styling è di Nicoletta Spagnoli. Già Madame un paio di anni fa aveva optato per l’abito bianco (sono sposa di me stessa), ma evidentemente repetita juvant.

La Sad: 5

Body jewels di Philippe Plein (wannabe Schiaparelli), capelli colorati e una magnifica cresta punk che fa subito anni 80. Una cassa toracica d’argento dà una personalità a questo trio senza senso. Peccato perché mi aspettavo di più. Recuperano in corner sensibilizzando sul tema del suicidio.

Marco Mengoni: 100

Bono come er pane si dice a Roma. Tutto retato, brillante, luminoso, abbigliante. È stupendo. È Versace. Lo voglio nella prossima stagione di Bridgerton.

Irama- Tu no: 4

Anonimo in tutte le categorie: look, canzone, postura, entusiasmo.

Ghali- Casa mia: 9

“Ma quale casa mia ma quale casa tua”, a Sanremo esiste solo Casa Ghali. Arriva etereo e efebico in un completo super sparkling di Loewe con il suo alieno Rich_ciolino, che ha già quasi 27.000 followers!

Annalisa- sinceramente: 6

Me l’aspettavo in un tripudio post moderno di volumi e colori, invece si è presentata in shorts, reggicalze e maxi frac con code. Tutto D&G. Tutto nero. Tutto bello ma forse un po’ bidimensionale. Spero che oserà qualcosa in più nelle prossime serate.

Mahmood- Tuta gold: 7

Purtroppo (o per fortuna) io ho debole per Mahmood, il che mi rende impossibile l’imparzialità. La sua stylist Ramona Tabita punta nuovamente su un look ispirato al BDSM e a un certo immaginario maschile fatto di pelle nera/pelle nuda. In total look Prada SS 24 Mahmood sembra se stesso.

Loredana Bertè: 3

Un minidress preppy di Valentino che punta -strano eh?- sulle sue gambe. Peccato però che la sua forma a mela venga ancora più evidenziata da questo volume superiore e il risultato è un po’ tirato via. Non capisco perché continua a vestirsi sempre nello stesso modo. E poi basta con “le gambe della Bertè”, oltre quelle non c’era di più?

Alessandra Amoroso: 5

Affezionata al black dress, quest’anno osa una linea più moderna, gioca a fare la vamp con diamanti e tanto, troppo filler. Il risultato è un po’ Hollywood decadence.

Angelina Mango- La noia: 10

Tutto è stato tranne che noioso. Abito di Etro, testo di Madame, musica di Dardust, interpretazione perfetta (la prima della serata senza una stonatura). Angelina ha l’attitudine anzi, come direbbe lei, ‘a cazzimma. Sa chi è, sa di essere brava e di aver studiato tanto, sa di essere su un palco importante e lo tratta con rispetto. La prima e unica diva della serata è lei e il brano “La noia” è subito hit.

Il volo- Capolavoro: 5

Metto 5 perché rispetto ai soliti smoking e frac hanno tentato qualcosa di più contemporaneo. Un po’ alla Chamelet ma apprezzo lo sforzo. Poco, ma lo apprezzo.

BigMama- La rabbia non ti basta: 6

Molto big nell’abito voluminoso e da diva, BigMama ha lo sprint giusto per muoversi in perfetto agio tra unghie affilate, capelli curatissimi e corsetto super sartoriale. Veramente molto bella ed emozionata.

Emma – Apnea: 8

Emma è come quell’amica del liceo che quando la rivedi dopo 10 anni non la riconosci. Passano gli anni, lei migliora. Più elegante, più sicura, più forte. Merito di Lorenzo Posocco, stylist suo e di molte altre celebrities, tra cui Dua Lipa.

Renga e Nek – Pazzo di te: 4

Allora c’è questa regola non scritta per cui solo Colapesce e Dimartino possono vestirsi con due completi di colori diversi. Quindi Renga in terracotta e Nek in blu (estoril?) per me è un grande no.

Mr. Rain – Due altalene: 4

Completo e t-shirt bordeaux glitterato di Fendi, tono su tono, leggermente fuori palette armocromatica. Un po’ piatto.

Bnkr44 – Governo punk: 6

Non li ho ben inquadrati, perché il nome mi faceva pensare ai Blink 182 e quindi mi sono un attimo persa nei miei ricordi di gioventù. Sembrano una boyband anni 90 ma vestita da centro sociale. Sono perplessa ma non ostile.

Gazzelle – Tutto qui: 6

Gazelle a livello di look fa il suo dovere indie.

Dargen D’Amico – Onda alta: 8

Dargen porta sul palco la genialità di Franco Moschino, uno dei più importanti italiani nella storia della moda e dell’arte. Spero che vi rendiate conto che quella roba lì che abbiamo visto sul palco (la giacca con tutti gli orsetti attaccati e gli occhiali abbinati) è ispirata a una collezione del 1988. Unico nel suo genere, il suo look non mi delude mai, lo adoro.

Rose Villain – Click boom!: 7 e 1/2

Marni non delude mai. L’anno scorso vestì Ariete con grande grazia, quest’anno ci regala una Rose Villain poco villain e molto femminile.

Santi Francesi – L’amore in bocca: 5

Il guanto di pelle di Iramiana memoria torna quest’anno a rendere inquietante Alessandro De Santis, cantante del duo. Il look dei due funziona abbastanza. Menzione speciale per gli orecchini.

Fred De Palma – Il cielo non ci vuole: 8

Bellissima scelta il completo rigido e lievemente destrutturato, ricorda le maxi dolls di Marc Jacobs. Forse il completo più bello visto sul palco dell’Ariston.

Micaela Paciotti

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