I vestiti di Sanremo 2023: la seconda serata è anni 2000

I vestiti di Sanremo 2023: la seconda serata è anni 2000

Gli abiti delle due reunion

Mi dispiace per gli altri, ma l’hype di tutta Italia era per Paola e Chiara. Non posso quindi che iniziare da loro. La parabola di queste due regine del pop è di discesa e rinascita, lite e riappacificazione, allontanamento e di nuovo amore. Come ha spiegato il loro stylist Nick Cerioni, “Paola&Chiara di nuovo insieme a fare musica pazzesca, a ballare, a cantare , a fare performance felici, vere, straordinarie.
Paola e Chiara, due donne forti e fragili, sognatrici pragmatiche, persone belle, artiste formidabili, musiciste pop infallibili”. Questa gioia, questo Furore, brillava fortissimo come il loro abito D&G. Metallico, scintillante, con una macro cintura-bustier: cosa potevamo desiderare di più?

Divertenti, ballerecce, goderecce, sorridenti, sono la sublimazione del pop e degli anni 2000: non posso non amarle, visto che sono stati gli anni più divertenti della mia vita. Nota folcloristica: l’abito di D&G è custom made di un modello disegnato da Kim Kardashian per il brand.

Specularmente a questa reunion, ce n’è stata un’altra meno sparkling ma più intensa, quella degli Articolo 31. Riuniti dopo anni di litigi e visibilmente commossi, hanno scelto un outfit total white di Iceberg. Mi aspettavo un revival dello stile street, invece la loro eleganza senza troppa appariscenza ci ha permesso di gustarci un’esibizione da 10 e lode.

La mia top 3

Nonostante il suo suicidio armocromatico, con capelli e sopracciglia color Jessica Rabbit/Mcihela Brambilla, Levante buca lo schermo e scuote i neuroni. In una mini tuta di pelle firmata Etro, in bilico su maxi platform stupendi, è stata sensuale e scatenata, dando voce alla parte istintiva del suo essere donna.

Levante

Quasi a tema con Levante, Rosa Chemical si presenta come un paladino del BDMS, in un outfit Moschino da far tremare le ginocchia. Stupendo con collare e cravattino, giacca strappata con spille da balia (molto anni 2000 anche qui). Tra George Michael e lo Zingaro di “Lo chiamavano Jeeg Robot”, io l’ho trovato molto credibile e nel suo.

Al terzo posto sono indecisa chi mettere: Lazza in Missoni o Sethu in Annakiki? Una bella sfida tra giovanissimi. Styilist molto coraggiosi e capaci di interpretare una generazione alla ricerca (ma non troppo) della propria identità.

I miei no

No a Giorgia, per l’ennesima volta non mi ha trasmesso nulla. Meno peggio delle altre volte, in un jumpsuit blu brillante, è stata penalizzata da un trucco e parrucco bidimensionali. Ma ormai ci ho messo una croce sopra. Scarso entusiasmo anche per i look firmati Armani Privé di Francesca Fagnani, che doveva essere valorizzata -secondo me- con altri colori e altri volumi.

Il mio terzo no è per Shari, nonostante io ami l’animalier, ma l’omaggio a Shania Twain è too much. Apprezzo il rimando ai 2000, che anche in questo outfit D&G dominano la scena, però mi sembra tutto troppo.

I miei ni

Ho solo due ni che mi ronzano in testa da ieri: Madame in Off-White e Tananai in Gucci. Adoro entrambi e adoro i loro look. Ma stavolta mancava qualcosa a entrambi, non so bene cosa, ma sicuramente nelle prossime due serate sapranno stupirmi come sempre.

Micaela Paciotti

I commenti sono chiusi.