I vestiti di sanremo 2023: nella terza serata vince l’eros

I vestiti di sanremo 2023: nella terza serata vince l’eros

La terza serata è la mia preferita: tutti si sono già esibiti una volta, il ghiaccio è rotto, le ansie da perfomance più blande. La terza serata è il momento per osare, per essere se stessi, per sciogliersi un po’ e far arrivare al pubblico delle vibrazioni forti e oneste.

In questo grande circo mediatico che è Sanremo, gli abiti hanno un’importanza semiotica: c’è chi si nasconde, chi si scopre, chi si traveste da altro e chi ha bisogno di affermare una nuova identità. Quest’ultimo caso appartiene a Levante, che ha profondamente modificato il suo aspetto, fino a diventare quasi irriconoscibile (e uccidendo l’armocromia). Per la seconda volta sale sul palco in mini shorts di Etro, un look molto sensuale e carico. Ariete, invece, è sovrastata dai macro volumi di Marni e quasi scompare in un completo caramello.

A parte i giovanissimi, gli altri artisti in gara hanno sfoderato gli artigli e hanno puntato su look e sensualità anni 80. Le reference sono Freddie Mercury, George Michael, Madonna nel video di Human Nature, le trasparenze.

la mia top 3

Elodie in un abito di The Attico è stata una visione totalizzante. Nessuno lo avrebbe potuto portare come lei, lo stylist Lorenzo Posocco è la mia nuova persona preferita. Non era difficile fare bella Elodie, ma era difficile farlo azzardando questi look total black che la illuminano come una diva anni 30.

Al secondo posto c’è Rosa Chemical, sempre più sindacalista del bondage, del latex, dei triangoli e delle perversioni. Un meraviglioso completo Moschino con le maniche tagliate a cappa, da cui uscivano due lunghi guanti neri lucidissimi e ammiccanti. Lui è bello e stiloso, con la faccia d’angelo e intenzioni da diavolo. Stupendo.

Al terzo posto c’è Marco Mengoni, che continua il trend biker ma stavolta senza maniche, più libero, meno ingolfato e davvero sexy. Incarna perfettamente lo stile Versace, sopratutto quello d’archivio, dove è stato scelto il suo outfit

I miei no

Qualcuno aiuti Giorgia ad arrivare a sabato vestita, truccata e pettinata come merita. Glielo dobbiamo per tutto il suo apporto alla musica italiana. Basta abiti a fascia, basta colli coperti, basta trucco spalmato. Giorgia ascoltami: fatti prestare lo stylist da Elodie.

Tananai gentleman in Gucci, fa il baciamano a Paola Egonu, ci fa piangere con la sua “Tango”, ci guarda con i suoi occhi liquidi da procione e nessuno capisce più niente. Ma l’abito lo sovrastava e aveva un non so che di eccentrico che stonava con l’intensità della sua esibizione.

Lazza dalle stelle alle stalle (foderate di velluto bordeaux). Non mi è piaciuto, non l’ho capito, sembrava uscito da uno speakeasy londinese.

I miei ni

I miei ni sono tutti in potenza dei si, perché gli artisti che ieri mi hanno lasciato perplessa sono quelli che mi daranno grandi soddisfazioni sabato. Sto parlando di Madame, in un asimmetrico completo Off-White di un blu perfetto. Ma gli stivali non piacciono neanche a lei, si percepisce la loro scomodità e il loro ingombro. Shari gioca sempre la carta 2000, e sfodera un fasciantissimo abito rosso di Dolce e Gabbana, in vernice e coordinato a maxi baby jane. A parte che, povera Shari, sono due sere che teme per la sua vita e il suo menisco, perché non riesce a scendere le scale in serenità, ma poi mi chiedo: questo omaggio a Britney non è un pelino troopo esplicito? Terzo ni a Leo Gassman, perché nella sua prima esibizione sembra un cresimando e in questa ha invece mostrato un suo lato più maschile ed erotico, anche se non si è capito se la canotta e la catena sono state una sua idea o del manager (della stylist no, perché si è pubblicamente dichiarata estranea a questa scelta).

Stasera serata duetti, gli abiti da osservare si moltiplicheranno!

Micaela Paciotti

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