“Amare parole”: il podcast di Vera Gheno prodotto da Il Post

“Amare parole”: il podcast di Vera Gheno prodotto da Il Post

La lingua serve per comunicare ma non solo, racconta molto di ciò che siamo, ciò che pensiamo di essere e ciò che vorremmo essere, come diceva il sociolinguista Giorgio Cardona. E poi racconta della nostra società, del nostro mondo, della nostra visione delle cose. Infine ci racconta anche come i mezzi di comunicazione si approccino a tutto questo e come decidono di raccontare le cose che accadono intorno a noi.

Vera Gheno

Amare parole è il titolo del nuovo podcast di Vera Gheno prodotto da Il Post e disponibile sulle principali piattaforme. A partire dal 26 marzo ogni domenica alle 10:00 esce un nuovo episodio in cui la scrittrice e sociolinguista analizza “fatti di rilevanza linguistica” successi durante la settimana e prova a rendere le parole, inizialmente amare, amabili.

Chi è Vera Gheno?

Vera Gheno è sociolinguista e autrice italiana, specializzata in comunicazione mediata da computer. Ha collaborato con l’Accademia della Crusca dal 2000; è stata membro della redazione di consulenza linguistica e ha gestito il profilo Twitter dell’ente. Ha insegnato all’Università di Firenze, presso la facoltà di Scienze Umanistiche per la Comunicazione, e ha pubblicato diversi articoli scientifici e saggi, come Guida pratica all’italiano scritto (senza diventare grammarnazi)Social-linguistica. Italiano e italiani dei social network; Tienilo acceso. Posta, commenta, condividi senza spegnere il cervelloPotere alle parole. Perché usarle meglio); Femminili singolari. Il femminismo è nelle parole; Chiamami così. Normalità, diversità e tutte le parole nel mezzo; Le ragioni del dubbio. L’arte di usare le parole.

Molti ricordano Vera Gheno perché Tienilo acceso è stato usato dal Ministero dell’Istruzione per la traccia incentrata sul tema dell’iperconnessione nella prima prova degli esami di Stato del 2022.

Amare parole

“Le parole sono importanti” diceva Moretti – in una scena del film Palombella rossa ormai diventata cult – e Vera Gheno lo sa bene. In Amare parole la sociolinguista spinge l’ascoltatore a fare delle riflessioni importanti sulla lingua, sul linguaggio, sulle parole e sull’uso, talvolta amaro, che di queste viene fatto.

Nella prima puntata intitolata Denotare e connotare, differenza da notare, per esempio, l’autrice parte dalla differenza che c’è tra l’uso di espressioni quali GPA (gestazione per altre persone), maternità surrogata e utero in affitto per arrivare a comprendere come, più in generale, le parole possono essere connotative o denotative. La scelta di certe espressioni al posto di altre da parte dell’interlocutore porta a comunicare messaggi differenti, perché esistono parole che semplicemente descrivono e altre che sottintendono invece un giudizio di valore.

“Utero in affitto” è un’espressione che oltre a denotare connota, esprime un giudizio. Intanto la donna viene ridotta al suo apparato riproduttivo, l’utero, come del resto si ama fare in una società patriarcale […] poi “in affitto” sottende che l’atto sia subordinato a un’abbietta e disdicevole transazione economica.

Vera Gheno, Amare Parole, Denotare e connotare, differenza da notare

In Tutelare la lingua dalle proposte di legge, la terza puntata, Vera Gheno approfondisce il tema della proposta di legge 734, che si propone di promuovere la lingua italiana e di istituire a tal fine l’istituzione del Comitato per la tutela, la promozione e la valorizzazione della lingua italiana.

La proposta nascerebbe dalla presa di coscienza delle ultime stime secondo le quali il numero di parole inglesi confluite nella lingua italiana scritta sarebbe aumentato del 773%.

Questi foresterismi ossessivi rischiano, però, nel lungo termine, di portare a un collasso dell’uso della lingua italiana fino alla sua progressiva scomparsa, e, in particolare, l’uso e l’abuso di termini stranieri rischiano di penalizzare l’accessibilità alla democrazia partecipata.

Atti Parlamentari, Camera dei Deputati

La sociolinguista prima ci spiega le motivazioni per cui sono entrati nuovi lemmi inglesi nella nostra vita quotidiana; poi, facendo un salto nel passato, ci riporta al ricordo di altre epoche in cui era stato vietato l’utilizzo di termini straniera e giunge, infine, a una conclusione interessante sul multilinguismo.

La recensione

Amare parole è un podcast che gli appassionati di lingua, società e antropologia non possono perdere: la lettura di fenomeni linguistici e sociali di Vera Gheno è sempre molto interessante e condivisibile.
Il metodo di analisi utilizzato dalla sociolinguista è preciso, le fonti sono primarie e/o autorevoli, la sua interpretazione dei fatti e il suo commento sono di persona competente, evidentemente.

Le puntate, ognuna della durata di dieci minuti circa, sono piacevoli e si consumano, anche troppo, velocemente.

Valeria de Bari

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