“The White Lotus”: una serie di satira sociale, sessuale e razziale
The White Lotus è una serie televisiva creata da Mike White, prodotta da Hbo e disponibile in Italia sulle piattaforme Sky. Nata come una miniserie di sei episodi si è trasformata in una serie antologica, in cui il filo conduttore è la location: il White Lotus del titolo, ovvero una catena di hotel e resort di lusso che si trovano in diverse località del mondo.
La prima stagione
Nella prima sequenza del primo episodio ci troviamo al gate di un aeroporto. Il neosposo Shane (Jake Lacy) risponde alle domande invadenti di un’altra coppia, che si chiede dove sia sua moglie. La telecamera si sposta su uno scatolone etichettato come “Resti umani” che viene caricato nella stiva dell’aereo.
Veniamo immediatamente catapultati in uno spazio temporale antecedente. Una settimana prima infatti era iniziata la vacanza al White Lotus, un esclusivo resort delle Hawaii e, a poco a poco, familiarizziamo con i ricchi protagonisti della serie. Si tratta della famiglia Mossbacher, in cui la madre Nicole (Connie Britton) è una donna in carriera, a capo di una grande azienda tecnologica; della single alcolizzata e un po’ pazza Tanya (Jennifer Coolidge) intenzionata a spargere le ceneri di sua madre nell’oceano; di una coppia di sposini in luna di miele.
Gli ospiti dell’albergo vengono accolti sulla battigia dal personale sorridente dell’hotel, guidato dal manager Armond (Murray Bartlett).
Ci chiediamo a chi appartiene il cadavere della prima scena e quali sono gli eventi che hanno condotto alla morte di questa persona che vediamo nell’incipit. Lo scopriamo nel corso dei sei episodi.
Il trailer
La storia del creatore Mike White si concentra sia sulle storie del personale, composto da individui economicamente svantaggiati sia sui ricchi. I temi trattati vanno dalla lotta alla disuguaglianza alla critica del colonialismo; dall’importanza dell’inclusione alla parità di genere; dal ruolo della donna nella società alle difficoltà che incontra un maschio etero bianco in un mondo che combatte il patriarcato. Man mano che i personaggi si rivelano per quello che sono e scopriamo i loro segreti e il loro modo di pensare aumenta la tensione in un crescendo costante che culmina con la morte preannunciata nella prima sequenza.
La critica sociale
White costruisce una prima stagione in cui i ricchi borghesi vengono criticati aspramente. Per esempio mentre la stagista dell’hotel rimane in servizio nonostante sia in travaglio, perché ha bisogno di quel lavoro, Shane pretende di soggiornare nella suite Pineapple, trasformando il suo piccolo capriccio in un affare di Stato.
Questa prima stagione si guarda tutta d’un fiato. Le interpretazioni di un cast perfetto sono notevoli, la regia conturbante. Inoltre l’uso sapiente della musica tribale tensiva e la narrazione misteriosa rendono il primo capitolo hawaiano di The White Lotus sublime: lo spettatore non riesce a staccarsi dallo schermo, nonostante il racconto sia scomodo e i temi siano satiricamente pruriginosi. Non è un caso che questa miniserie abbia fatto incetta di Emmy.
The White Lotus 2: trama e recensione
L’impianto narrativo della seconda stagione rimane lo stesso della prima.
Nel primo episodio ci troviamo su una spiaggia italiana all’interno di un altro resort appartenente alla catena del White Lotus. Una turista sta facendo il bagno nelle acque cristalline quando a un tratto scopre un cadavere. Un lungo flashback ci porta a una settimana prima.
Mike White ci presenta un altro gruppo di ricchi ospiti privilegiati, aspramente criticati nel corso dei sette episodi (uno in più rispetto alla prima stagione).
I protagonisti sono assistiti dallo staff – e dalle escort – all’hotel di Taormina e l’occhio morale di White è sulla sessualità più che sulla critica alle diseguaglianze razziali.
Troveremo la coppia composta dall’arrogante e muscoloso re del mondo della finanza Cameron (Theo James) e la sua dolce e mansueta – fino a prova contraria- Daphne (Meghann Fahy); il suo nerd amico del college Ethan (Will Sharpe) e la moglie Harper, avvocato del lavoro. Le due coppie si trovano agli antipodi: i primi non sono interessati a ciò che succede nel mondo, non guardano il telegiornale e non ricordano se hanno votato alle ultime elezioni, passano le giornate spendendo soldi.
Ci sono poi tre ambasciatori della famiglia Di Grasso: Nonno Bert (F. Murray Abraham) che passa il suo tempo a flirtare in modo fuori luogo e imbarazzante con ogni ragazza che incontra; il padre Dom (Michael Imperioli), in rotta di collisione con moglie e figlia a causa della sua infedeltà; il figlio Albie (Adam DiMarco) che incarna il classico bravo ragazzo, un po’ ingenuo.
Infine ritroviamo l’alcolizzata Tanya, accompagnata dalla sua assistente e da suo marito Greg (Jon Gries), conosciuto nella prima stagione alle Hawaii, che si è trasformato in un uomo viscido, prepotente e critico nei confronti del peso e della quantità di cibo ingerita da sua moglie.
Eros e Thanatos
La scrittura è densa e stratificata e i personaggi sono molto complessi. Nessuno può essere semplicisticamente relegato nella sfera dei buoni o dei cattivi. Lo spettatore simpatizza con un protagonista per il quale immancabilmente proverà avversione nel corso dello svelamento della storia.
Questi sono gli ingredienti di questa commedia drammatica in cui White mette in luce attraverso le azioni e i pensieri dei ricchi vacanzieri le sfumature delle due pulsioni umane più conturbanti, quella per il sesso e quella per la morte: eros e thanatos.
Ancora una volta la ricetta di White risulta perfetta. The White Lotus 2 conferma che il creatore della serie ha realizzato un gioiello targato HBO. In questa seconda stagione avrebbe forse potuto evitare qualche stereotipo italiano di troppo, ma glielo possiamo perdonare. The White Lotus 2 ha vinto il Golden Globe 2023 come miglior miniserie.
Jennifer Coolidge, un volto noto
I millenial come me ricorderanno Jennifer Coolidge per aver interpretato la mamma di Stifler in American Pie, donna attraente e sensuale capace di far perdere la testa a molti ragazzi.
Durante una festa organizzata a casa di Steve Stifler, due ragazzi iniziano a venerare la foto della mamma del padrone di casa e la definiscono MILF (acronimo di Mother I’d Like to Fuck). Jennifer Coolidge può essere considerata una delle prime MILF della storia, since 1999.
Valeria de Bari
Le immagini contenute in questa recensione sono riprodotte in osservanza dell’articolo 70, comma 1, Legge 22 aprile 1941 n. 633 sulla Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio. Si tratta, infatti, di «riassunto, […] citazione o […] riproduzione di brani o di parti di opera […]» utilizzati «per uso di critica o di discussione», nonché per mere finalità illustrative e per fini non commerciali. La presenza in TrentaQuaranta non costituisce «concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera».