“The Sinner”: una quarta stagione memorabile

“The Sinner”: una quarta stagione memorabile

Il nome Jessica Biel vi dice qualcosa? Se siete millennial la risposta è sicuramente affermativa. L’attrice americana, infatti, a soli 14 anni ha ottenuto la fortunata parte di Mary, la secondogenita di sette figli, in Settimo cielo, una serie di successo degli anni novanta che metteva in scena la vita di una grande famiglia di un pastore protestante.

Ma perché vi parlo di Jessica Biel? 

The Sinner

Gli otto episodi della prima stagione di The Sinner sono stati originariamente concepiti per una miniserie, con Jessica Biel nel ruolo di protagonista e anche di produttore esecutivo. L’attrice veste i panni di un’assassina misteriosa e l’interpretazione le è valsa una nomination agli Emmy.

Dato il grande successo la serie è stata successivamente rinnovata per un secondo ciclo di 8 episodi tenendo solo il personaggio del detective Harry Ambrose, interpretato da Bill Pullman, che si è rivelato essere il vero punto di forza della narrazione. 

The Sinner è diventata quindi una serie antologica, in cui l’elemento di continuità è proprio l’investigatore, che in ogni stagione indaga su un caso diverso ambientato in differenti location. Un po’ come succede con Jessica Fletcher o Poirot, dove c’è Harry Ambrose c’è sempre un omicidio misterioso. 

La quarta stagione

È disponibile su Netflix la quarta e ultima stagione dello show che presenta un Ambrose in pensione, ma fortemente determinato a scoprire cosa è successo a una giovane donna apparentemente svanita nel nulla.

Il trailer

La trama

Harry va in vacanza con la sua nuova compagna Sonya, conosciuta nella precedente stagione, su un’isola di pescatori, Hanover Island nel Maine. Il suo ultimo caso l’ha reso se possibile un uomo ancora più tormentato, affranto e in preda ai sensi di colpa. 

Il detective soffre di stress post traumatico e insonnia, quindi esce a fare una passeggiata notturna durante la quale si imbatte in Percy, una ragazza del posto, e la vede buttarsi da una scogliera. 

Harry ha visto bene o ha avuto un’allucinazione? Le ricerche subacquee non portano a nulla e il mancato ritrovamento del corpo porterà la polizia locale a credere che Percy sia scomparsa. 

Da questo momento Harry inizia a indagare sugli abitanti dell’isola e sui segreti che nascondono per risolvere il caso. Da quali elementi dovrà partire? Il detective nel suo giro notturno ha sentito dei gemiti e ha raccolto degli oggetti che fanno pensare a un rituale misterioso. Cosa significa? Questo rito è collegato a Percy? Lo scopriremo negli otto episodi della serie. 

La recensione  

The Sinner è una serie tv ricca di suspance e mistero in cui lo spettatore segue passo dopo passo l’investigatore Harry Ambrose nello scoprire, più che il colpevole del crimine, la storia che c’è dietro l’omicidio.  

Nella prima stagione per esempio abbiamo visto Cora, interpretata da Jessica Biel, pugnalare a morte un uomo, e abbiamo trascorso il resto della stagione cercando di scoprire le motivazioni dietro a quel gesto cruento. 

In questa quarta stagione non sappiamo se Percy Muldoon sia scomparsa o se si sia suicidata, ma la certezza è che la sua famiglia e alcune persone a lei vicine hanno dei segreti che cercano di tenere nascosti. Il primo punto di forza della serie sta proprio in questo, nel ritrovare tutti i pezzetti di un puzzle e nel doverli incastrare perfettamente per poter ottenere un’immagine chiara degli eventi. 

Ma non è tutto. In The Sinner è fondamentale il personaggio del detective: Ambrose è un poliziotto ossessionato dalla risoluzione dei casi; una persona a tratti depressa, a cui capita di pensare al suicidio come modalità per mettere fine alla sofferenza; un uomo dalla personalità conturbante e dai gusti sessuali inusuali (Harry si eccita con l’asfissia). 

L’interpretazione di questo personaggio di Pullman è solida e convincente. 

The Sinner è una serie crime che ha dimostrato di essere un gioiellino nel panorama dello streaming con delle storie intriganti e un cast eccellente in ogni stagione. 


Valeria de Bari

Le immagini contenute in questa recensione sono riprodotte in osservanza dell’articolo 70, comma 1, Legge 22 aprile 1941 n. 633 sulla Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio. Si tratta, infatti, di «riassunto, […] citazione o […] riproduzione di brani o di parti di opera […]» utilizzati «per uso di critica o di discussione», nonché per mere finalità illustrative e per fini non commerciali. La presenza in TrentaQuaranta non costituisce «concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera».

I commenti sono chiusi.