Cambiare vita, cambiare città
“Rimpatriati” compie un anno
Lo scorso 9 maggio è uscito il primo articolo di questa rubrica a me tanto cara, in cui ho intervistato persone che, andate via dalla città di nascita, a un certo punto della loro vita, hanno deciso di tornarvi.
Ho scelto di affrontare questo tema, perché anche io faccio parte di questa categoria di persone: sono andata via dalla mia città di origine giovanissima – avevo una ventina d’anni – prima per studiare e poi per lavorare. A Milano ho realizzato il mio sogno professionale, quello di lavorare nel reparto creativo ed editoriale di una casa di produzione televisiva internazionale collaborando alla produzione di show diffusi su reti nazionali. E poi? Poi, dopo dieci anni, ho scoperto che forse le mie priorità erano cambiate, che la carriera non era tutto e che mi stavo perdendo una parte importante della vita, quella degli affetti. Quindi ho fatto un passo indietro, anzi ho ripercorso 800 km all’indietro e sono rientrata a casa mia, senza sapere quale lavoro avrei fatto, senza certezze, con l’unico obbiettivo di ricostruire me stessa accanto ai miei cari.
Vi ho portati nel racconto di Maria, che si è trasferita a Milano perché Firenze le stava stretta e che, successivamente, ha stabilito che anche la vita nel capoluogo lombardo non le andava bene.
Anna Maria negli anni Settanta ha seguito il suo amore negli Stati Uniti, senza sapere una parola di inglese. Non aveva mai neanche preso un mezzo pubblico, ma per il suo ragazzo, nella stessa giornata, ha preso prima un volo nazionale per Roma e poi uno internazionale che l’ha portata a New York.
Siria ha rivoluzionato la sua vita per due volte, sempre per amore. La prima donna l’ha portata a Padova, la seconda, dieci anni dopo, l’ha ricondotta nella sua città d’origine.
Bruno, stanco della vita che conduce in Svizzera, decide di andare in Salento, il suo posto di origine, quando non è neanche maggiorenne per continuare i suoi studi all’Università di Lecce. Qui ha poi incontrato sua moglie e ha costruito la sua routine.
Claudia, una professionista del settore televisivo come me, si è innamorata su un volo Roma-Bari, ha lasciato Roma per amore e oggi è soddisfatta della sua vita ed è felice perché ha una famiglia stupenda.
Maria Cristina ci ha portati nella vita libera, aperta e confusionaria di Madrid, una città che le è rimasta impressa nel cuore. Anche lei però, quando ha sentito che il cerchio era chiuso, è tornata nel suo paese di origine dove oggi insegna spagnolo.
Teresa ha avuto grosse difficoltà nel decidere se continuare a vivere nel calore della Campania o se tornare in Puglia, ma, dopo una serie di peripezie, problemi e difficoltà davanti alle quali è stata messa dalla vita, ha deciso di vivere vicino ai suoi genitori e parenti, anche solo per avere conforto e sostegno.
Fran, musicista e classicista, ha inseguito il suo sogno a Granada e l’ha realizzato. Poi però si è trasferito in Germania per amore della sua compagna e del figlio che stava arrivando. Per varie ragioni, infine, è tornato a insegnare greco e latino nella sua città di origine.
Anche Francesca ha realizzato il suo desiderio professionale a Milano per poi rientrare a Trani, una cittadina in provincia di Bari, dove può respirare il mare.
Last but not least Angela, che per inseguire i suoi sogni ha vissuto ad Arezzo, Forlì e Roma. Oggi però vive nel suo paese di origine. Ha sempre la valigia pronta perché questo la rassicura.
Ogni storia è diversa dall’altra, i racconti ci parlano di persone differenti con percorsi di vita vari. A volte, però, le motivazioni che ci muovono sono le stesse: un desiderio, un’opportunità, una casualità, un sentimento.
Quali saranno le prossime? Stay tuned.
Valeria de Bari